Come passeggiare tranquilli all’esterno (evitando zecche ed altri insetti)

Con l’avvento della bella stagione, la voglia di uscire e di fare passeggiate o gite aumenta, che siano in un parco cittadino, oppure una gita “fuori porta”.

Ma ci sono tanti piccoli amici che ci possono rovinare il piacere di stare all’aria aperta, ed essere preparati può evitare le complicanze dovute al piacere di incontrarli.

Innanzi tutto, come sempre, la prevenzione è la scelta migliore. Se il bambino è piccolo, la cosa migliore è comprare una zanzariera (ne esistono di parecchi tipi in commercio) ed avvolgerla intorno alla carrozzina o al passeggino, riparando cosí “fisicamente” il bambino. Altri “aiuti” sono vestiti a maniche lunghe, certamente meno usabili in estate, e con colori tenui (gli insetti sono attirati dai colori vivaci)

Questo perché i repellenti chimici, nei bambini fino a 2 anni di età non possono essere usati. Esistono in commercio repellenti a base completamente naturale, ma anch’essi vanno usati con cautela, e sempre dopo l’anno di vita.

La maggior parte degli insetti che possiamo incontrare all’aperto, comunque non sono pericolosi per i bambini. Le zanzare ad esempio (i più comuni) sono fastidiose, pruriginose, ma assolutamente non nocive. Ve ne sono altri invece sui quali bisogna assolutamente soffermarsi, perchè in alcune situazioni possono dare problemi.

La prima è LA VESPA: Attenzione, l’ape tende a non pungere, a meno che non sia provocata, perché morirebbe, lasciando il pungiglione nella vostra pelle. La vespa no, e quindi se viene in qualche modo spaventata, punge, e lo può fare ripetutamente. In individui predisposti e nei bambini, le punture di vespa possono essere pericolose.

Come possiamo prevenirle? Questo tipo di insetti viene attirato dall’odore del cibo e dalle bevande zuccherine. Per cui in caso di pranzo all’aperto cercate ovviamente di non mettervi vicino ad alveari o favi. Io ho sperimentato un trucco, ed ha sempre funzionato. Metto in un piattino un po’ di cibo e lo “offro”. Generalmente le vespe vanno lì e mi lasciano in pace. Mi raccomando, se nonostante questo si avvicinassero, evitate i movimenti bruschi. Le spaventereste, e pungerebbero.

Ma, cosa fare se nonostante questo venite punti? Innanzi tutto pulire la zona con acqua e sapone (se lo avete). Successivamente rimuovere il pungiglione con una pinzetta, oppure con il bordo di una carta di credito. Se avete a disposizione del giaccio mettetelo sulla ferita, ed applicate una crema cortisonica (sempre meglio averne una quando si va fuori). Se il bambino è piccolo, mettevi in contatto con il pediatra o con un pronto soccorso.

2) Il RAGNO: In italia esistono più o meno 40.000 specie di ragno, ma solo 2 sono pericolose: la vedova nera italiana ed il ragno violino. Generalmente non sono aggressivi e pizzicano solo se provocati. La puntura inizialmente non è dolorosa, ma dopo circa un’ora comincia il dolore, che si accompagna a arrossamento, gonfiore, irritazione, formicolio e prurito. Potreste trovarvi sulla pelle due piccoli forellini. Il trattamento è più o meno quello della puntura di vespa, con l’accortezza di avvisare un medico.

3) La ZECCA: È un artropode come il ragno, ed è molto diffusa, specialmente nelle zone boscose del nord italia. Vivono preferibilmente in zone umide ed ombrose e parassitano molti animali, sia selvatici (come scoiattoli, cervi, conigli, ed uccelli) sia domestici (come cani e gatti). Generalmente preferiscono stare sugli animali, ma all’occorrenza pungono anche la specie umana. In estate, il loro morso è un’evenienza abbastanza comune. È completamente asintomatico, perché la zecca inietta un anestetico. Non è velenosa, ma il pericolo consiste nella possibilità che mordendo ci inietti batteri che possono causare alcune grosse complicanze (come la malattia di Lyme, oppure la TBE- encefalite da zecca).

Come riconoscerlo? Innanzi tutto vedendo l’animale attaccato. Ma se sono passate diverse ore, l’animale si è staccato, ed il morso non è stato riconosciuto, si può presentare sulla pelle una zona molto infiammata con un centro nerastro “la tache noire”, circondato da una zona rossastra che nei giorni successivi si va espandendo, formando come un bersaglio. A questo possono unirsi anche altri sintomi, come febbre, malessere, stato simil influenzale, con dolori muscolari ed articolari. Ci può essere anche eritema ed un rigonfiamento dei linfonodi della zona interessata.

La prevenzione si basa sull’attenzione:

– se avete animali controllateli periodicamente, e mettete loro l’apposito collare.

– quando passeggiate in montagna cercate di indossare pantaloni lunghi, o almeno calzini che possano proteggervi

  • cercate di camminare su sentieri battuti e non nell’erba alta, specialmente se ci sono pecore al pascolo
  • Importantissimo: la sera a casa, controllatevi e controllate meticolosamente il vostro bambino, anche alla radice di gambe e braccia, le zecche amano il caldo e restare indisturbate.

Cosa fare se ne troviamo una? Esistono in commercio delle apposite pinzette, ma anche quelle normali vanno bene. Afferratela prendendola anteriormente sulla testa (non al centro del corpo) ed effettuate una trazione ferma, ma non troppo violenta. NON usate alcool, olio o repellenti vari, il rischio è che la zecca “rigurgiti” prima di morire, iniettando i batteri nella vostra ferita. Se, una volta staccato l’insetto, il rostro resta all’interno, va rimosso con un ago sterilizzato, come se fosse una scheggia di legno, e la ferita va accuratamente lavata e disinfettata. Anche in questo caso, contattate il vostro medico, per effettuare una eventuale terapia.

4) ultimo, perché meno comune, visto che si muove la notte lo SCORPIONE: è un animale timido, che tende a scappare se sente la presenza umana, ma si può incontrare in campagna, nelle fessure dei muri, sotto le pietre, o dove ci sono cataste di legna. Lo scorpione italiano non è velenoso, ma doloroso. Il dolore con il passare delle ore si può irradiare, ma dopo 2/3 ore tende a scemare. Che cosa fare se si viene punti? Lavare la ferita, applicare del ghiaccio, e la solita cremina al cortisone, o uno stick “after-pic (ne esistono di naturali o meno)

Spero che queste notizie vi possano essere utili, perché purtroppo le punture di insetti rappresentano un evento non prevedibile, che però con prevenzione ed attenzione può essere limitato.

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