Guidare i neonati e i bambini a una musicalità competente è possibile?

Appena nato il bambino è già sensibile al suono, riconosce il forte e il piano, brani e voci di cui ha fatto esperienza in gravidanza, è un individuo capace di entrare in relazione con gli altri e di apprendere in autonomia, senza bisogno di insegnamenti finalizzati al risultato o alla prestazione.

Una delle più importanti teorie dell’apprendimento musicale attraverso cui si trasferiscono competenze ai neonati e ai bambini in età precoce è sicuramente la Music Learning Theory di Edwin Gordon.

La MLT è una teoria e non un metodo, è frutto di un insieme di importanti ricerche scientifiche effettuate dal Prof. Gordon per circa quarant’anni e che continuano attraverso studi e sperimentazioni da parte di formatori ed insegnanti.

La MLT si basa sul concetto secondo cui, così come il bambino impara a parlare autonomamente, attraverso l’ascolto dell’adulto competente, nello stesso modo il bambino impara ad essere musica attraverso l’ascolto di musiche complesse e di qualità.

Prendiamo atto del fatto che nessuno insegna ai bambini a parlare o a camminare: le competenze necessarie allo sviluppo linguistico e motorio avvengono spontaneamente, attraverso un processo lungo di assorbimento e di liberi tentativi.

Tutti noi abbiamo vissuto cinque anni pieni di apprendimento “informale” del linguaggio, passando dall’assorbimento all’emissione dei primi fonemi, fino ad arrivare alle parole intorno al primo anno di vita e ad un buon bagaglio linguistico solo intorno ai sei anni (a sei anni, infatti, il bambino ha già un vocabolario attivo di circa 13.000 parole) momento in cui si potrà iniziare “l’istruzione formale”.

Ma quanti bambini, invece, vengono avvicinati alla musica secondo un percorso completamente inverso, partendo dal pentagramma, dal valore delle note, senza un periodo precedente di apprendimento informale?

La MLT di E. Gordon, al contrario, segue perfettamente la crescita fisiologica, psicologica, cognitiva e motoria del bambino, rispettandone i tempi diversi di apprendimento.

Il bambino, che sin dalla nascita, vive in un contesto musicale così stimolante, rafforzerà la sua abilità di sentire e comprendere nella propria mente la musica anche quando essa non sarà presente nell’ambiente, processo che E. Gordon chiamerà “audiation” e che è alla base dell’improvvisazione musicale.

Le ricerche di Gordon, dimostrano infatti che l’attitudine musicale, innata in ogni individuo, si sviluppa nei primi anni di vita a contatto con l’ambiente musicale in cui vive. Ed è la qualità di questo ambiente ad influenzare il potenziale di apprendimento musicale del bambino in modo evidente nei primi tre anni di vita e via via in modo minore fino ai nove anni di età circa, momento in cui il potenziale si stabilizza.

E’ dunque particolarmente importante offrire nella prima infanzia esperienze musicali varie e di qualità.

Ma cosa prevede in pratica la metodologia didattica durante una lezione dedicata ai neonati e ai bambini da 0 a 6 anni?

Durante i corsi di musica in fasce®, corsi per bambini da 0 a 6 anni riconosciuti dalla Associazione Italiana Gordon per l’Apprendimento Musicale (AIGAM), osserviamo i piccoli di due o tre mesi sdraiati su un tappeto in mezzo all’aula che appare vuota di qualsiasi oggetto, ma ricca di tante melodie cantate dalla guida e dai genitori.

I bambini in grado di mantenere la posizione seduta o di gattonare si trovano in punti diversi della stanza, accanto ai propri genitori o liberi di girare a loro piacimento.

Dinanzi al suono delle melodie sono tutti accomunati da grandi occhioni e da una profonda attenzione per l’evento musicale.

I Momenti di musica si alternano a momenti di profondo silenzio da parte degli adulti. Il silenzio è fondamentale per poter ascoltare tutte le risposte dei bambini, anche quelle più impercettibili e per dar loro la possibilità di assorbire competenze.

Si ascolteranno lallazioni, piccoli suoni e vocalizzi spontanei, molti dei quali intonati sulla tonica o sulla dominante. Gli insegnanti immediatamente rispondono intonati ai bambini dando vita ad un vero e proprio dialogo fatto di prime “parole” musicali.

Le mamme e i papà sono seduti a terra insieme ai bambini, cantano, sorridono e arricchiscono i brani cantati con ostinati armonici, entrando anche loro in relazione non solo con i propri bambini, ma con l’intero cerchio musicale entro cui viaggiano e si intrecciano profonde emozioni.

Il progetto di Note in Pam Pam nasce proprio per coinvolgere neonati, bambini e adulti in questo straordinario mondo “inclusivo” fatto di melodie, movimenti liberi e fluidi.

La musica diventa così non solo strumento di trasmissione di competenze, ma un viaggio colorato nell’anima di adulti e bambini.

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