Le capacità intellettive sono dominio quasi esclusivo della corteccia cerebrale, che è quella parte più esterna del cervello caratterizzata da pieghe e rughe.
Il neonato viene al mondo con un cervello prevalentemente liscio, quasi senza rughe.
Pian piano che il bambino sviluppa nuove abilità, compaiono miliardi di sinapsi, di connessioni che renderanno il suo cervello più simile a quello di un adulto.
Uno dei più importanti strumenti attraverso cui il cervello attiva connessioni è sicuramente LA MUSICA e L’ASCOLTO.
Nelle frazioni di secondo che precedono l’ascolto di una melodia, nel cervello del bambino è attivo il “nucleo caudato”, una regione interna che controlla le attività di movimento, motivo per cui l’ascolto precoce di musiche competenti, permette ai bambini di sviluppare e di raggiungere in tempi più celeri una buona coordinazione tra corpo, musica e movimento.
La musica comporta altri benefici sul cervello e sulle emozioni del bambino.
Uno degli effetti più importanti della musica nel bambino risiede nella riduzione della secrezione del cortisolo, un ormone legato allo stress.
Una musica rilassante, infatti, aumenta l’attività dell’ipofisi, riduce la pressione arteriosa e il battito cardiaco, conducendo il bambino a ridimensionare le sue energie e a raggiungere uno stato di rilassato benessere.
Dare input sonori in età precoce e ascoltare ciò che il bambino produce con gioia, costituisce pertanto, le basi dell’intelligenza musicale, della costruzione di un mondo interno di emozioni positive, di una relazionalità di condivisione e di sostegno reciproco.
Accanto alla musica, l’acqua assume una valenza straordinaria in questo viaggio di input cerebrali. Il contatto del bambino con l’acqua e i suoni da essa prodotti creano in lui uno stato di rilassamento, sonnolenza o paura; ciò dipende dall’esperienza emotiva che il feto ha vissuto in amnios. Immergere un neonato in acqua mentre si canta per lui, significa riattivare la memoria dell’esperienza acquatica primaria e dargli la possibilità di una “seconda nascita”.
Durante il periodo gestazionale è possibile stabilire precocemente una comunicazione psicotattile con il proprio bambino, toccando e massaggiando teneramente il ventre materno, accompagnando gesti e carezze con dolci melodie cantate.
Abbiamo motivo di sostenere che anche i movimenti dell’acqua fungono come massaggi e siano in grado di comunicare emozioni positive legate all’accoglienza, alla sicurezza e alla protezione.
L’energia della musica nutre l’energia della vita – sosteneva il cardiologo e musicoterapeuta Giovanni Ansaldi, ed è da tale consapevolezza che nasce il progetto Ebù® di musica in acqua, dedicato ai neonati e ai bambini da 0 a 36 mesi.
Ebù® è il primo progetto formativo-educativo di musica in acqua nato in Puglia all’interno del progetto musicale sperimentale avviato da Note in Pam Pam®.
Nasce dopo anni di sperimentazione in collaborazione con esperti di acquaticità infantile.
Il percorso mira allo sviluppo dell’apprendimento musicale attraverso le capacità coordinative e condizionali acquatiche in età precoce e pone una particolare attenzione anche allo sviluppo cognitivo/relazionale nella diade bambino – genitore e nell’interazione del bambino con il mondo esterno.
La musica in età precoce è dunque linfa di inesauribile energia per la mente del bambino, stimola l’attività delle cellule e delle vie uditive del cervello, accresce la memoria e l’apprendimento, aumenta la densità delle vie neuronali, favorisce lo sviluppo delle abilità intellettive, concorre allo sviluppo della concentrazione e di una buona disposizione all’esperienza.