Effetto Mozart

«Fagli ascoltare la musica classica, quella di Mozart! Svilupperà il suo cervello!».

Quante volte abbiamo ascoltato queste frasi.

Sì ma… Perché proprio Mozart?

Alfred Tomatis fu tra i primi a sostenere che la musica mozartiana accelera e sviluppa i processi di ragionamento spazio-temporale e le abilità cognitive. Tutto questo perché, in particolare secondo l’ipotesi formulata da Gordon Shaw, il musicista austriaco componeva già in giovane età sfruttando la capacità spazio-temporale di una corteccia cerebrale in fase evolutiva, quindi nel pieno delle sue potenzialità riscontrabili dell’emisfero destro, ossia l’area creativa del cervello.

Nel 1993 è stato, inoltre, dimostrato con un famoso esperimento pubblicato sulla rivista scientifica NATURE, che la musica di Mozart è in grado di migliorare la percezione spaziale e la capacità di espressione.

L’esperimento prevedeva che ottantaquattro studenti venissero suddivisi in 3 gruppi e sottoposti all’ascolto di 3 musiche diverse: il primo gruppo ascoltò musica easy-listening, il secondo una sinfonia di Mozart, il terzo non ascoltò musica ma solo silenzio. Subito dopo l’ascolto i 3 gruppi furono sottoposti a una prova di ragionamento spaziale tratta da un test di intelligenza, lo Stanford-Binet. I risultati mostrarono che il gruppo che aveva ascoltato Mozart prima del test ottenne un punteggio mediamente superiore di 10 punti rispetto agli altri. Tale effetto aveva però una durata di soli 15 minuti dopo l’ascolto. Per questo motivo si parla di EFFETTO MOZART.

Da qui ne derivano le svariate teorie secondo cui la musica accelera e migliora anche le capacità linguistiche. Sloboda affermava che musica e linguaggio sono sistemi di comunicazione universale per diverse ragioni: entrambi utilizzano lo stesso canale uditivo-vocale; possono produrre frasi illimitate; i bambini imparano entrambi attraverso gli esempi degli adulti; vi è una sintassi, fonologia e semantica; infine, il legame tra musica e linguaggio avviene sfruttando il lobo temporale della corteccia cerebrale, nonostante le due aree responsabili della musica e del linguaggio siano tra loro sovrapposte.

Abituiamo quindi i bambini, fin da molto piccoli, a un buon ascolto.

 

Sitografia:

http://www.musicotherapy.it/public/music_therapy/effetto_mozart_180.htm

https://www.marcostefanelli.com/subliminale/effettomozart.htm

Fotografia © Pixabay

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