Il gioco come terapia

“A child’s play is his talk and toys are his words.” – Ginott

Il gioco è il linguaggio naturale di tutti i bambini. Quando viene offerto loro un ambiente ricco di giocattoli, pupazzi, costruzioni, strumenti musicali e libri, la loro ansia diminuisce così come la loro resistenza al cambiamento. Di pari passo aumenta la loro apertura all’apprendimento di nuove abilità e alla pratica di nuovi coping, ovvero di nuove strategie di fronteggiamento dei problemi. Ciò man mano che viene incoraggiato il loro senso generale di padronanza e competenza.

La terapia del gioco e del giocattolo si è dimostrata efficacissima nei bambini che hanno subito vari tipi di trauma:

il bambino ha subito un trauma precoce ed è cresciuto in ambienti deprivati;

il bambino presenta traumi dell’attaccamento, non è possibile per lui sentirsi al sicuro e mostra scarse risorse relazionali;

il bambino non è capace di esplorare i ricordi traumatici e si spegne o diventa iperattivato;

il bambino mostra una compromissione del sistema di ingaggio sociale.

  1. A. Sessioni di Trauma Play hanno l’obiettivo di aumentare la capacità di sintonizzazione emotiva, connessione e sincronia all’interno dello scambio interattivo con il bambino. Le attività di gioco possono essere utilizzate sia come strategia di cambiamento di stato, sia come occasioni di sperimentazione di affetti positivi, regolazione e connessione. Il gioco e le terapie espressive possono essere utilizzati per costruire una narrativa coerente, mitigare l’approccio al contenuto spaventoso, insegnare e praticare nuove abilità, migliorare la regolazione emotiva, diminuire l’ansia, regolare la rabbia e lo stress, promuovere un dialogo interiore positivo, sviluppare abilità pro-sociali e migliorare le qualità dei legami di attaccamento.
  1. B. L’utilità del gioco: l’importanza della ludoterapia in oncologia pediatrica

Disegni e giochi, piccole scenette comiche e parole in libertà. Sono questi alcuni degli strumenti usati da quella particolare strategia di cura che è la ludoterapia. Questa forma terapeutica assume una rilevanza ulteriore quando a essere malati sono i più piccoli.

La malattia cronica o complessa espone il bambino a una esperienza traumatica protratta nel tempo, che influenza e complica il suo percorso evolutivo. L’ospedalizzazione prolungata, i continui controlli clinici, le procedure, i protocolli terapeutici, i cambiamenti corporei, gli effetti collaterali e la brusca interruzione della normale routine quotidiana sono eventi che segnano il radicale cambiamento cui va incontro il bambino e che richiedono una fase di adattamento non solo del paziente, ma di tutto il nucleo familiare

La situazione diventa ancor più complessa quando bisogna fare i conti con un tumore. Il bambino deve fronteggiare una metamorfosi non solo fisica e logistica (l’andare in ospedale), ma anche emotiva. In questo difficile scenario di malattia la ludoterapia (il disegno, il gioco e la drammatizzazione) diventa per il bambino il mezzo più agevole per raccontare ciò che sta vivendo, offrendo l’opportunità di far emergere ciò che non ha ancora superato. Così le esperienze più dolorose trovano un’adeguata elaborazione espressiva ed emotiva.

Soprattutto nel reparto di oncologia pediatrica la ludoterapia è una risorsa fondamentale, in quanto attività di gioco proposta da operatori appositamente formati ed integrati nel contesto di cura. Personalmente, a Bari, abbiamo distribuito giocattoli nelle varie stanze dei bimbi ricoverati. Ogni sessione ludica ha come obiettivo primario quello di far recuperare normalità ai bambini. Uno strumento è il gruppo: si gioca insieme nella sala giochi del reparto, uscendo dalle stanze di degenza, non per controlli medici. Per i bambini in situazioni di isolamento è prevista invece naturalmente l’attività di gioco nella stanza di degenza, secondo le modalità indicate dagli oncologi.

Il gioco, quindi, soprattutto se si parla di bambini, non è mai fine a se stesso e può avere dei risvolti talvolta risolutivi in tante situazioni difficili che si possono incontrare nella fase evolutiva. Giocate giocate giocate con i vostri bambini, sarà una terapia anche per voi.

 

Francesca L’Abbate

Medico Ospedaliero

ilsole24ore.com   13.10.16

Goodyear Brown P., 2019. Trauma and play therapy.

Goodyear Brown P., 2010. Play therapy in traumatized children.

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