Pro e contro l’utilizzo del ciuccio

La suzione nel neonato è un gesto del tutto innato. A volte vi sarà anche capitato durante un’ecografia di trovarlo con il pollice in bocca.

Per un neonato la suzione è consolatoria, lo rassicura e gli dà piacere e dato che è proprio così che si nutrono, è un meccanismo istintivo di fondamentale importanza.

L’ideale sarebbe proporlo dopo che lallattamento è ben avviato, quindi circa dopo un mese di vita. Secondo alcuni studi, infatti, la suzione del ciuccio è simile a quella dalla tettarella del biberon, quindi potrebbe interferire con lallattamento al seno.

Se questo però procede in modo regolare non ci sono motivi importanti per non offrirlo al neonato.

Nel caso dei bimbi nati pretermine nutriti con sondino naso-gastrico, il ciuccio è molto importante perché insegna loro a succhiare: non appena cresciuti a sufficienza, i piccini saranno pronti al biberon.

Il ricorso al ciuccio deve comunque essere moderato. Un consiglio è quello di utilizzarlo in momenti ben precisi, ad esempio per addormentarsi, altrimenti rischia di diventare unabitudine dannosa.

Quante volte avete sentito dire che il ciuccio fa venire i denti storti?

Almeno fino ai 24 mesi non è provato che tale abitudine provochi una deformazione delle arcate dentarie.

Inoltre i modelli più moderni si adattano alla bocca in modo più naturale. La lingua rimane in posizione corretta e il palato, la muscolatura periorale e i denti si sviluppano in modo fisiologico.

Molto più dannoso è succhiare il pollice: esercita una maggiore pressione sul palato ed è un’abitudine ancora più difficile da eliminare con deformazioni importanti anche dei denti.

Ovviamente l’abitudine all’uso del ciuccio oltre i 24-36 mesi può provocare vere e proprie deformazioni del cavo orale come il MORSO APERTO ANTERIORE con conseguenteDEGLUTIZIONE ATIPICA, mentre la forza muscolare esercitata avrà come effetto una CONTRAZIONE PALATALE, tendenza al MORSO CROCIATO POSTERIORE e CARENZA DI SPAZIO PER I DENTI PERMANENTI.

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